martedì 29 gennaio 2013

108 palpiti d'amore

La più grande storia d’amore è quella con l’infinito. Voi non avete idea di quanto la vita possa essere bella. Quando improvvisamente trovate Dio in ogni luogo, quando Lui viene da voi e vi parla e guida, la storia d’amore col divino è cominciata.
(Paramahansa Yogananda)
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L'amore non dipende da un incontro, da una persona, da una storia romantica. L'amore si risveglia con i palpiti nel nostro cuore, che possono esserci sempre, con la giusta pratica.Questo libro ci offre tale pratica: Yogananda ci guida verso un cuore che potrà sempre risuonare con dei palpiti d'amore, in modo da colmarlo con la sostanza stessa della vita: il puro Amore.
La legge dell'amore è una scienza molto più vasta di qualsiasi scienza moderna. L'amore guarisce. L'amore ci porta la pace, sia nel nostro cuore che nel mondo. L'amore ci dona una felicità duratura. L'amore rende il nostro viso e i nostri occhi più belli. L'amore ci fa ridere delle ricchezze materiali. Ci aiuta a imparare qualsiasi cosa con maggiore velocità. L'amore ci rende instancabili al lavoro e ci dona infinita ispirazione. L'amore ci fa veramente godere la vita. Più amore significa più vita. E l'amore ci porta la vera vita.

Perchè 108? Andiamo a vedere cosa rappresenta ... Il numero 108* è  considerato “numero sacro, in molte regioni indiane, legato alle pratiche dello yoga e del Dharma:
  • Secondo la tradizione Hinduista - ad esempio - le divinità hanno 108 nomi, ed è considerata una pratica sacra quella di recitare durante i riti religiosi questi nomi, contandoli sui grani dell' Akshamala (o Mala).
  • Allo stesso modo i monaci Zen indossano uno Juzu (simile all'Akshamala, però da polso) formato anch'esso da 108 grani.
  • Il Buddhismo tibetano crede esistano 108 peccati, e 108 bugie che gli uomini possono dire.
  • In Giappone, nei festeggiamenti di fine anno, si suona una campana per 108 volte, ognuna delle quali rappresenta una delle 108 tentazioni terrene che l'uomo deve superare per raggiungere il Nirvana.
  • 108 è il numero delle intersezioni delle linee tra i Chakra, che convergono sulla linea del cuore e portano alla realizzazione e all' auto-coscienza.

    *108  nasce dal 12x9 e che con tutti i suoi multipli e sottomultipli (in particolare 108:2:2=27, 108:3=36, 108:2=54, 108x2=216, 108x2x2=432, 108x2x3==648) compare in continuazione da un estremo all'altro del continente euroasiatico: Angkor Vat, in Cambogia, ha 54 torri, 108 statue ai lati del viale di accesso; 540 statue di divinità Deva e Asura e così via; il tempio di Baalbek, in Fenicia, aveva 54 colonne; nella città santa di Lashanmjh, in Tibet, c'erano 108 templi; 108 cappelle del tempio di Padmasambhava, il re sumero Enlil regalò 108 aromi ad Aadamu, il ciclo temporale indiano, Manvantara, è di 64.800 anni; il ciclo di Kalga corrisponde a 4320 milioni di anni; la durata del regno antidiluviano nella mitologia babilonese è di 432.000 anni, quella sumera di 108.000, i rosari buddista e indù hanno 108 grani, i libri sacri tibetani del Khagiur sono composti da 108 volumi, il Rig Veda ha 10.800 versetti, con 40 sillabe per versetto, per un totale di 432.000 sillabe; il Valhalla delle saghe nordiche ha 540 porte, da ciascuna delle quali escono 800 guerrieri, per un totale di 432.000.

    Insomma è chiaro che 108 ha un bel significato simbolico, anzi più di uno che rimanda all'India,alla spiritualità e al maestro Yogananda...
“Sentite l’amore di Dio; e in ogni persona vedrete il volto del Padre, la luce dell’Amore che risiede in tutti. Scoprirete una relazione magica e viva che lega gli alberi, il cielo, le stelle, tutta la gente, e tutte le cose viventi, e sentirete di essere uno con loro. Questo è il codice dell’amore divino.”


Ma chi è Yogananda? Cliccando sull'immagine  e andando a fondo pagina  ne saprete di più,





ma adesso voglio farvi un regalo  ... Per scoprire in anteprima qualcuno di questi messaggi cogli la mela qui sotto ...cliccandoci su.
Clicca la foto per aprire i messaggi d'amore e leggere un estratto del libro
 

APPROFONDIMENTI
Paramhansa Yogananda nacque nel 1893 a Gorakhpur, in India, come Mukunda Lal Ghosh, da una famiglia benestante del Bengala. Divenne discepolo a diciassette anni del grande swami Sri Yukteswar (a sua volta discepolo di Lahiri Mahasaya), presso il cui ashram rimase dieci anni. Nel 1915, dopo la laurea presso l'Università di Calcutta, entrò a far parte dell'ordine monastico del suo maestro, ricevendo il nome di swami Yogananda. Nel 1920 giunse a Boston, in qualità di rappresentante per l'India al Congresso internazionale dei leader religiosi. Qui, nello stesso anno, fondò l’associazione religiosa Self Realization Fellowship (SRF), poi stabilita definitivamente a Los Angeles nel 1925, attraverso la quale per oltre trent'anni, con innumerevoli viaggi, conferenze e lezioni, espose al mondo occidentale gli insegnamenti dello Yoga e della meditazione. Nel 1935 compì un lungo viaggio tra Europa e Africa per fermarsi poi, oltre un anno, in India, dove il suo maestro Sri Yukteswar gli conferì il titolo monastico di Paramahansa (cigno supremo). Entrò nel mahasamadhi il 7 marzo 1952, lasciando sia all'Oriente che all'Occidente un'immensa eredità di ordine spirituale e morale, testimoniata e diffusa nel mondo, così come in Italia, dai numerosi centri SRF esistenti. Gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda sono contenuti nel libro Autobiografia di uno yogi e in molti suoi scritti, tra lezioni, discorsi e commenti, conservati e divulgati dalla SRF e pubblicati, direttamente o per suo conto, in oltre 25 paesi.