mercoledì 25 dicembre 2013

Se un albero...


Se un albero scrivesse l’autobiografia, non sarebbe diversa dalla storia di un popolo.
Kahlil Gibran

L'uomo, come l'albero, ha un potenziale di crescita del tutto particolare. Si tratta, infatti, di una crescita che comporta un salto di qualità: dal seme, ad un livello completamente nuovo e differente. E' una crescita lenta ma esponenziale e salda. Nell'albero sono racchiuse silenziosamente qualità e informazioni invisibili che si manifestano nel tempo alla giusta occasione. L'albero è radicato alla terra ma vive in comunione con gli altri esseri e elementi, comunica con i suoi simili e colonizza terre nuove popolando la terra e alimentando l'aria.  Ogni singolo albero racchiude in sé anche la storia di tutti i suoi fratelli che sono stati tagliati via dalla furia del vento...o dall'uomo. Ogni albero è testimone del tempo, ogni corteccia ha la sua storia e milioni di invisibili cerchi da leggere...

                                                                      LIBERiAMOci

venerdì 29 novembre 2013

Poesieinfiore contro il femminicidio

Milano Poesieinfiore
Un tappeto di origami rosa a Milano con i versi di Alda Merini. Un prato di fiori rosa fatti in origami, nel Museo della scienza e della tecnica a Milano, per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E i fogli da cui sono stati ricavati gli origami sono le pagine con la poesia 'Ogni mattina' della poetessa Alda Merini. L'iniziativa è stata realizzata dal portale MilanoFree.it

Milano Poesieinfiore
Ogni mattina 

Ogni mattina il mio stelo vorrebbe levarsi nel vento
soffiato ebrietudine di vita,
ma qualcosa lo tiene a terra,
una lunga pesante catena d'angoscia
che non si dissolve.
Allora mi alzo dal letto
e cerco un riquadro di vento
e trovo uno scacco di sole
entro il quale poggio i piedi nudi.
Di questa grazia segreta
dopo non avrò memoria
perché anche la malattia ha un senso
una dismisura, un passo,
anche la malattia è matrice di vita.
Ecco, sto qui in ginocchio
aspettando che un angelo mi sfiori
leggermente con grazia,
e intanto accarezzo i miei piedi pallidi
con le dita vogliose di amore.



(Alda Merini- da La Terra Santa)






Milano Poesieinfiore




La poesia che si fa fiore, 
la carta che si fa denuncia
dell'orrore... e noi 
a coglierne petali 
come speranze
 lasciate scivolare 
sull'asfalto.

Milano poesieinfiore
Sempre a Milano in questi giorni è stato presentato presso la clinica Mangiagalli, lo spot "La violenza non si cancella: fermati", realizzato da SVS-Donna aiuta Donna onlus, grazie anche ai finanziamenti della regione Lombardia, del Comune di Milano e di Adei Wizo (Associazione donne ebree d'Italia). E' il primo spot rivolto all'uomo. Alla fine del video, il numero verde dedicato agli uomini che decidono di 'fermarsi', di smettere di 'maltrattare' le donne.




La Giornata contro la violenza sulle donne a Genova


La Giornata contro la violenza sulle donne a Palazzo Ducale
Genova

Scarpe rosse e l'acqua della fontana di piazza De Ferrari tinta dello stesso colore per ricordare le donne rimaste vittima di violenza.
Genova fontana di Piazza Ferrari

Scarpe rosse anche a Roma...dove il comune ha promosso numerose iniziative 
Roma

che hanno avuto il loro apice nel pomeriggio di lunedì 25 novembre quando palazzo Senatorio è stato illuminato di rosso. 
Roma


Dopo il saluto in Campidoglio alla presenza del sindaco Marino, dell'assessore alle Pari opportunità e degli altri membri della giunta e del consiglio comunale, la piazza ha accolto gruppi e associazioni femminili protagoniste della manifestazione “La violenza ci costa…la vita” con letture, canti, testimonianze, flash-mob teatrali e performance...
Roma la violenza ci costa la vita 






Anche a Firenze sono state organizzate iniziative per dire No alla violenza sulle donne. Un programma che  presenta una serie di eventi, fino al 5 dicembre. Il Comune di Firenze, inoltre, promuoverà una campagna di comunicazione con manifesti che, oltre a far riflettere, contengono l'indicazione concreta del numero da chiamare per trovare aiuto in caso di violenza: il 1522.
Scarpe rosse in piazza Santa Croce a Firenze

 La Cgil Toscana scende in piazza con uno sciopero indetto nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Uno sciopero che non prevede un’effettiva sospensione dal lavoro, ma un momento di riflessione collettiva invitando a recarsi al lavoro con un abito o un accessorio di colore rosso: una sciarpa, un paio di calze, un fazzoletto. Il sindacato guidato da Susanna Camusso distribuirà 5000 cartoline, che dovranno essere affrancate e spedite al presidente della Camera, Laura Boldrini. La parte posteriore della cartolina recita una frase, che sintetizza il pensiero della più importante organizzazione sindacale italiana: “La violenza contro le donne è una sconfitta per tutti”.

Femminicidio: no alla violenza sulle donne, il Flash mob in Santa Croce (NewPressPhoto)

L’evento  in Piazza S.Croce, si è svolto il 25, con l'esposizione ormai nota delle scarpe rosse per ricordare le donne scomparse, poi su proposta della commissione pari opportunità è stato esposto, un drappo rosso dal terrazzo del Salone dei Duecento.Infine venerdì 29 novembre, al Teatro 13 (via Nicolodi 2 inizio alle 20.30), è andata in scena la rappresentazione teatrale ‘Marcella o dell’uccisione dell’anima’. Ci sono poi il concorso, indetto da Arci Firenze, ‘A Zero Violenza!’ per un manifesto contro femminicidio e violenza sulle donne la cui premiazione è avvenuta oggi. Invece giovedì 5 dicembre, al Giardino dei Ciliegi, è in programma il laboratorio ‘La violenza invisibile’. 

ANCHE BARI SI TINGE DI ROSSO

Il maltempo non ha fermato il corteo cittadino promosso dall'assessorato comunale barese al Welfare, insieme con una rete di circa 70 fra associazioni, enti e istituzioni, per dire no alla violenza maschile sulle donne in occasione della Giornata mondiale contro la violenza di genere. In circa 400, indifferentemente donne e uomini, si sono così radunati in piazza Umberto per raggiungere piazza del Ferrarese, attraversando via Sparano. Una significativa adesione, vista la pioggia, rivendicano i partecipanti, ognuno dei quali oltre a portare ombrelli al seguito indossava qualcosa di rosso. In corteo anche la figlia di Caterina Susca, la donna uccisa a Torre a Mare da un diciottenne nigeriano.

Anche Perugia ha fatto la sua parte alle ore 17 a Palazzo dei Priori con il flash mob “percussioni, corpi in cerchio, parole di protesta”, ed alle ore 18 in Piazza IV Novembre: “danza, percussioni, emozioni e pensieri appesi alla Fontana Maggiore, punti informativi sulla violenza di genere”.
Sono anche felice di apprendere che Perugia è cresciuta sul fronte dell'assistenza alle donne e sulla sua emancipazione infatti sono in programma l'apertura di centri antiviolenza gestiti da operatrici professionali che hanno frequentato appositi corsi di formazione. Sono luoghi fisici in cui le donne vittime di violenza trovano aiuto, supporto psicologico e materiale, anche con i propri figli, se devono fuggire da situazioni non più sostenibili. I due centri di Perugia e Terni apriranno in gennaio. Ai centri saranno collegati anche i nuovi cinque punti di ascolto della rete regionale, aperti 24 ore al giorno per raccogliere segnalazioni e richieste di aiuto. In questi progetti operativi sono coinvolti altri Comuni e associazioni del volontariato.

Poi ci sono gli eventi virtuali ...tra questi ve ne voglio segnalare uno in particolare che ha termine oggi 30 novembre 2013 ed è organizzato dalla scrittrice poetessa Maria Teresa Infante* la quale si è proposta di creare questo evento per proteggere e promuovere i diritti e la libertà delle donne,  come lei stessa scrive nella descrizione di Ciò che Caino non sa


Clicca qui per partecipare e leggere le opere


Continua Maria Teresa scrivendo

"Nel mese scelto dall’UNESCO che vede il 25 novembre come giornata simbolo per L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE, ho voluto, dare il mio piccolo contributo, per proteggere e promuovere i diritti e la libertà delle donne: ho sentito la necessità di parlarne alla maniera che conosco in una pagina che non è contro l’uomo, in quanto sesso contrapposto, ma è a difesa del diritto di essere donna, una pagina di sensibilizzazione aperta a tutti coloro che hanno qualcosa da dire con la loro arte, che sia poetica, pittorica, o fotografica, per dare voce al rispetto reciproco nella condivisione comune di emozioni sentite."


Alcune poesie contenute nell'evento e presenti nella raccolta "Quando parlerai di me" le lascio qui a testimonianza di quanti si impegnano giornalmente in difesa delle donne...


Coccinella

Sul salice ha lasciato
i suoi occhi neri e veri,
per confondere le lacrime
col pianto delle foglie,

e gliele asciuga il vento,
e le rapisce pioggia
e l’orma le calpesta
e non le chiede scusa.

Son lacrime di vetro
e non le vedi al sole,
ma tagliano le mani
se stringi per fermarle,
e aprono ferite
di antiche cicatrici,
richiuse dai lucchetti
di maschie vanità.

Lasciala andare via,
lascia che dia il sorriso
al salice che muore,
e che diventi arbusto
non più soltanto ramo.

Lasciala andare via,
lei vuole essere aria
soffiare sulle menti,
e vuole essere nuvola
scrosciare sopra i tetti.
Slega le sue caviglie
ha i lividi del tempo.
E scioglile i capelli
e panni stesi al vento
tra i vicoli del mondo
si inebrieranno al sole.

Lasciala a piedi scalzi,
falle sentire l’erba
vestita di rugiada,
falla ballare nuda
nel canto del mattino,
e come coccinella
riposerà su un petalo,
arrossirà di un tocco,
e timida e gioiosa
poi proverà a volare.

Lasciala andare via
lei vuole solo i prati.

Maria Teresa Infante
dalla silloge "Quando parlerai di me" 2012
@ tutti i diritti riservati



Mela a metà


Dono fedele
cuore di terra
ogni stagione 
ti vede figlia e
del reame sei la più bella.

Rapita al padre
ancora vergine
o quando il sole
ti ha già sposata.
La serpe atavica
mai condannata
ti ha resa rea:
o tentatrice
o dolce invito.

Mela a metà
o presa a morsi
o fatta a pezzi,
gustan la polpa
e i semi antichi
come coriandoli
lasciano al vento.
Bocche voraci
ti hanno spogliata
e lasciata nuda
in un campo di grano.

Mela a metà
rinascerai
come una sposa 
ti vestirai
e un’altra mano
ti coglierà.

Maria Teresa Infante
dalla silloge "Quando parlerai di me" 2012
@ tutti i diritti riservati



Dirai di me

Quando parlerai di me 
digli dei miei occhi scuri e stanchi 
Quando parlerai di me 
digli che ero acqua senza mare 
Quando parlerai di me 
digli che ero luna
 in fondo a un pozzo
 Quando parlerai di me 
avrai graffi e solchi sulla schiena
 Quando parlerai di me
 avrai dei da pregare senza altari 
Quando parlerai di me
 avrai vetri e piume tra le mani
 Quando parlerai di me 
saprai che non mi hai mai trovata
 saprai che io ti ho inventato 
saprai di parole controvento 

 E se parlerai di me
 sorriderai piangendo...

Maria Teresa Infante
dalla silloge "Quando parlerai di me" 2012
@ tutti i diritti riservati

Potete leggere altre poesie di Maria Teresa Infante nel sito di Oceano nell'anima




Dovremmo sempre camminare
 su un tappeto di poesie in fiore
 e se non possiamo farlo 
e se questo non è  nostro diritto 
allora è arrivato davvero
 il momento di gridare:

LIBERiAMOci


*Maria Teresa Infante è nata a san Severo (Fg) il 20 marzo 1961. Ha pubblicato i suoi scritti in una prima silloge poetica "Quando parlerai di me" Ediz. Rei (CN) nel novembre 2012. Presente in alcune Antologie, quali: Anime in poesia e Mille voci per Alda. Finalista con tre liriche nel primo Concorso che la vede come partecipante "L'oceano nell'anima" del sito web di Massimo Massa, in cui, successivamente entra a far parte della Redazione. Sesta al Premio Letterario Osservatorio di Bari con "Nei suoi panni"; due poesie selezionate al concorso "Premio Alda Merini" di Catanzaro, di cui "Voglio sentire", ottiene la seconda posizione. Si classifica seconda anche nell'estemporanea di poesia di Roma con "Il mondo fuori".


PREMIO ALDA MERINI DI POESIA

Parlando di donne e di Alda Merini vi ricordo  la terza edizione del Premio "Alda Merini" di poesia a Catanzaro: iniziativa letteraria, molto seguita, che in sole due edizioni è diventata la prima del genere in Italia per numero di adesioni e che, proprio per la sua altissima qualità, ha ricevuto l'adesione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Promossa dall'Accademia dei Bronzi e dalle Edizioni Ursini, all'edizione di quest'anno hanno già aderito il maestro Giovanni Nuti, interprete dei testi della Merini; la figlia di Alda, Emanuela Carniti, e il noto orafo crotonese Michele Affidato che realizzerà i premi in argento previsti per i vincitori.

Al premio si partecipa gratuitamente, inviando da una a tre poesie inedite, a tema libero, ciascuna delle quali non deve superare i 30 versi. Le poesie, firmate su ogni foglio e corredate dell'indirizzo dell'autore, dovranno essere spedite all'Accademia dei Bronzi, Via Sicilia, 26 - 88100 Catanzaro, entro il 10 dicembre 2013. Per eventuali chiarimenti o per richiedere il regolamento di partecipazione è possibile scrivere a premioaldamerini@libero.it o inviare un fax al n. 0961.782980. Le migliori opere partecipanti saranno pubblicate in un'apposita antologia, dal titolo "Ho conosciuto Gerico", che l'Accademia dei Bronzi presenterà nel corso della cerimonia di premiazione programmata per il mese di aprile 2014.

Ho partecipato anche io a questa edizione (come anche lo scorso anno) inviando una lirica molto forte dal titolo Metempsicosi che parla proprio del dolore di una donna e della sua resurrezione... dolore e speranza in un unicum spazio-temporale che raccoglie emozioni, misticismo e denuncia sociale.

Voglio chiudere così oggi...



Valentina Meloni




sabato 9 novembre 2013

Mindfulness. Sconfiggere lo stress meditando


Sei stressato? Scoprilo con lo stress test!
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STRESS TEST

Lo stress: suggerimenti

–Le sorgenti di stress sono così numerose e variegate da richiedere soluzioni specifiche. Tuttavia un primo e valido aiuto, in tutte le circostanze, può venire dalla capacità di riconoscere che si è stressati. In una vita frenetica come quella odierna non siamo infatti abituati ad ascoltarci e, spesso, dobbiamo aspettare sintomi talvolta anche seri per cominciare a pensare un po’ di più a noi. 
Per riconoscere se si è stressati è sufficiente porsi alcune semplici domande: 
-«Mi sento in forze»? 
-«Faccio pensieri ottimistici e creativi?» 
-«Sto sviluppando nella mia mente l’idea di evadere o di scappare?» 
-«Ho dei sintomi tra quelli descritti nel testo, da alcune settimane?» 
Esse forniscono il quadro della situazione. A ognuno spetta ovviamente la responsabilità di prendere in mano la situazione, sebbene in periodi di grande stress è difficile essere lucidi anche su questo punto. Un blando rilassamento, favorito da tecniche di massaggio dolce e superficiale, oppure da una distensione immaginativa, potrebbe aiutare a focalizzare la situazione e iniziare un percorso utile a uscire dallo stress.

Cos'è lo stress? E perché dallo stress si origina la malattia?

Lo stress è una sindrome di adattamento a degli stressor (sollecitazioni). Può essere fisiologica, ma può avere anche dei risvolti patologici, anche cronici, che ricadono nel campo della psicosomatica.Ogni stressor che perturba l'omeostasi dell'organismo richiama immediatamente delle reazioni regolative neuropsichiche, emotive, locomotorie, ormonali e immunologiche.
Anche eventi di vita quotidiana possono portare a mutazioni anche radicali dovute all'adattamento. Malgrado ciò, l'adattamento è un'attività complessa che si articola nella messa in atto di azioni finalistiche destinate alla gestione o soluzione dei problemi, alla luce della risposta emotiva soggettiva suscitata da tali eventi.


Stress: cos’è
Lo stress è uno stato di maggiore attivazione dell’organismo rispetto alla norma, come risposta di adattamento a situazioni e contesti percepiti come problematici o pericolosi. A livello fisico è sostenuto principalmente dagli ormoni adrenalina e cortisolo, prodotti dalle ghiandole surrenali. Lo stress può essere acuto o cronico e il suo perdurare nel tempo può portare a sintomi psicofisici e predisporre all’insorgenza di alcune malattie, tra cui in particolare quelle gastroenteriche e cardiovascolari.

Stress: che cosa vuol dire.

Lo stress è costituito da uno stato di allerta che ha, almeno all’inizio, una funzione importante e salutare: il soggetto sente la presenza di pericoli, oggettivi o immaginari ma vissuti sempre come reali, che mettono a rischio il suo equilibrio psicoemotivo oppure di condizioni che richiedono una risposta immediata ed efficace. Di conseguenza si “allerta” per essere in grado di superarle queste situazioni. Tuttavia lo stress può trasformarsi, da stato temporaneo di attivazione delle risorse, una condizione patologica di continua ansia o sovraffaticamento psichico del tutto slegata da una qualche funzione utile. La maggior parte delle fonti di stress “patologico” sono: la paura del giudizio; il timore di non farcela e che le cose “vadano male”; la paura degli imprevisti, la preoccupazione di un possibile un disastro economico, di una separazione, di una perdita. Lo stress, inoltre, può diventare uno stile di vita al punto che mente e corpo a volte lo preferiscono rispetto a uno stato di rilassamento. Ciò può avere una funzione evolutiva: se lo stato di allerta lascia il campo all’abitudine troppo velocemente, l’organismo può trovarsi indifeso rispetto a pericoli inaspettati. 

Gli ormoni che entrano in gioco con lo stress sono carichi di importanti valenze simboliche: il cortisolo rappresenta l’istinto alla sopravvivenza, la capacità di cavarsela di fronte a ogni situazione. Tanto è vero che chi ha subìto un forte trauma nell’infanzia, per esempio una separazione affettiva, soprattutto dalla madre, tende a mantenere alti livelli di cortisolo nel sangue e quindi la tendenza a stare in allerta, anche da adulto, quando l’evento è ormai archiviato. L’adrenalina, che costituisce la “benzina” per le funzioni cardiocircolatorie (cuore e pressione arteriosa) rappresenta invece il senso di pienezza della vita. È legata perciò alle intense emozioni. Non è un caso che nella quotidianità molte persone cerchino costantemente situazioni “cariche di adrenalina”, a indicare il bisogno di percepirsi e di sentirsi vivi, anche se ciò può spingere a rischi.

Lo stress si esprime di solito attraverso sintomi psichici come ansia, attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, tic; oppure fisici come tensione muscolare, cefalea, gastrite, ipertensione, colite, dermatite, tachicardie, stanchezza cronica.

Imparare a meditare per combattere lo stress

Un aiuto per rilassare la mente e il corpo può venire dal alcune tecniche meditative. 
Meditare in tibetano si dice Gom che significa familiarizzare, abituare. La meditazione è un esercizio per la mente capace di renderla più consapevole, calma e positiva.
Se il corpo non fa mai esercizio fisico diminuisce la sua capacità di muoversi agilmente, lo stesso vale per la mente. Siamo abituati a sollecitarla in continuazione. La meditazione, invece, ci consente di non dipendere più da stimoli esterni modificando il nostro solito modo di affrontare la vita.

La meditazione può aiutare a controllare reazioni negative?
Anche la nostra mente, come il nostro corpo, obbedisce a delle abitudini. Esserne consapevoli è l’unico modo per modificare questi atteggiamenti. Ad esempio, se sono una persona che si arrabbia facilmente più mi arrabbio più tenderò ad arrabbiarmi.
Finché si tratta di reazioni positive non ci sono problemi, ma se sono reazioni negative e sentimenti difficili da controllare allora abbiamo la netta sensazione di non essere noi a decidere. Ecco perché è importante conoscere se stessi e avere la consapevolezza dei propri pensieri. La meditazione ci aiuta proprio a lavorare sulle abitudini e sugli atteggiamenti negativi acquisiti negli anni. Meditare non vuol dire svuotare la mente, ma direzionarla verso qualcosa di più costruttivo.


Qui in questo video ho caricato una bellissima meditazione che uso personalmente e che mi aiuta a combattere lo stress, ma nel web ne trovate moltissime, l'unico consiglio che posso darvi è di iniziare sempre dalla respirazione. Il respiro consapevole è la prima tecnica di meditazione e rilassamento che porta benefici a tutto l'organismo. Quando siete in grado di concentrarvi sul respiro potete passare ad altre tecniche di meditazione.

Alcune tecniche per combattere lo stress le trovate invece qui

LA GESTIONE EFFICACE DELLO STRESS


In questo libro invece Il programma Mindfulness trovate moltissime tecniche per combattere lo stress, l'ansia, il panico, la depressione, il dolore cronico ecc.... Io sto aspettando che mi arrivi a casa per leggerlo e imparare nuove tecniche anche per la gestione del dolore della mia malattia.



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Meditazione per l’ansia e lo stress









Ma cos'è la Mindfulness?
In ambito psicologico significa essenzialmente “consapevolezza” dei propri pensieri, azioni e motivazioni.

Il concetto di Mindfulness deriva dagli insegnamenti del Buddismo (Vipassana), dello Zen e dalle pratiche di meditazione Yoga, ma solo ultimamente questo modello è stato assimilato ed utilizzato come paradigma autonomo in alcune discipline psicoterapeutiche italiane, europee e d'oltre oceano.

Mindfulness è quindi una modalità di prestare attenzione, momento per momento, nell'hic et nunc, intenzionalmente e in modo non giudicante, al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni.



Gli interventi terapeutici mindfulness-based riguardano principalmente la Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) e la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), sviluppata da Jon Kabat-Zinn nel 1979 presso il Medical Center della University of Massachusetts.

Queste tecniche, derivate sostanzialmente dalla terapia cognitiva classica, sono asservite al trattamento di molteplici patologie, fra cui: depressione, disturbo borderline, ansia, attacchi di panico, disturbi con componenti psicosomatiche, ossessivo-compulsivi, alimentari e dell’umore.

Leggiamo ora cosa ci promette questo volume

Descrizione di Il Programma Mindfulness - Libro

Stress e dolore sono quasi inevitabili al giorno d’oggi, poiché fanno ormai parte della condizione umana.

Spesso possono renderci irritabili, tesi, sopraffatti e demotivati. La chiave per mantenere l’equilibrio consiste nel rispondere allo stress non tanto con la frustrazione e l’autocritica, quanto piuttosto con la consapevolezza della piena presenza mentale senza giudizio, riferita al corpo e alla mente.

Impossibile? 
In realtà, è più facile di quanto sembri.

In poche settimane, potrete ridurre lo stress con Il Programma Mindfulness, un metodo clinicamente testato per alleviare lo stress, l'ansia, il panico, la depressione, il dolore cronico e una vasta gamma di problemi di salute.

Questo potente approccio viene insegnato nelle aule e cliniche di tutto il mondo e mostra come potete concentrarvi sul momento presente allo scopo di cambiare permanentemente la vostra modalità di gestione dello stress.

Con questo manuale, imparerete a sostituire le abitudini che generano il vostro stress con altre abitudini, basate sulla piena consapevolezza: un’abilità che porterete con voi per il resto della vostra vita. 

Bene appena mi arriverà ve lo saprò dire! ...e allora mi raccomando 

 LIBERiAMOci dallo stress


Fonti:
Dizionario Riza
www.wisesociety.it
www.curenaturali.it

venerdì 8 novembre 2013

L'Universo dal nulla

Pentacolo, dipinto all'acqua di Valentina Meloni
♥ AMORE COSMICO ♥

Un pensiero sfiora il cuore e l'accarezza,
un pensiero che giunge dalle profondità del Cosmo ....
Lì dove ogni anima si ricongiunge alla fonte d'amore,
principio e fine dell'assoluto,
abbraccio universale dello spirito divino 
che dimora in ogni luogo e in ogni tempo,
lì dove la distanza e il tempo non esistono,
nell'altalena dell'eterno divenire, tra luce e oscurità,
tutto è perfettamente chiaro 
nella sua splendida imperfezione 
e trova riparo nelle dimore cosmiche dell'Amore .
______________________________________________


( Valentina Meloni)


 Battiato canta: "Tutto l'Universo obbedisce all'amore"
Pierre Teilhard de Chardin dice: "Il cosmo è coeso non in virtù della materia ma dello spirito"

Ma il Cosmo non è puro spirito e allora da cosa ha origine? Il Big Bang cosa contiene? Perchè si produsse questa esplosione, cosa esplose e cosa c'era prima? Perchè siamo qui? Da dove veniamo? L'Universo ha davvero un'inizio e una fine? E se sì come siamo fatti?

A queste domande ha cercato di rispondere Lawrence Maxwell Krauss  fisico, astronomo e saggista statunitense. Professore di fisica, di astronomia ed ex direttore del dipartimento di fisica alla Case Western Reserve University è autore di numerosi libri di successo tra cui La fisica di Star Trek.
Nella prefazione al suo " L'Universo dal nulla" egli dice:

"La diretta genesi di questo libro può essere fatta risalire all'ottobre 2009, quando tenni una conferenza dallo stesso titolo a Los Angeles. Con mia grande sorpresa, il video di questa conferenza su YouTube, reso disponibile dalla Richard Dawkins Foundation, ha avuto un successo straordinario con più di ottocentocinquantamila visualizza­zioni fino a questo momento, e diverse sue parti sono state utilizzate da comunità sia di atei che di credenti nei loro dibattiti."
Come ha fatto l'Universo a nascere dal nulla? In questo documentario cerchiamo di scoprire come un punto minuscolo,più piccolo di una particella atomica si è trasformato nel vasto universo che vediamo oggi.

"Grazie all'evidente interesse per questo argomento, e anche come conseguenza di alcuni dei fuorvianti commenti circolati sulla rete e su vari media in seguito alla mia conferenza, ho pensato che sarebbe stato utile presentare in questo libro una descrizione più completa delle idee che avevo espresso allora. Qui potrò anche cogliere l'opportunità di aggiungere le argomentazioni che avevo presentato in quella circostanza, incentrate quasi completamente sulle recenti rivoluzio­ni nella cosmologia che hanno cambiato la nostra rappresentazione dell'universo, insieme alla scoperta dell'energia e della geometria del­lo spazio, e che discuterò nei primi due terzi di questo libro."


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Lawrence Maxwell Krauss, pioniere della fisica teorica, inchioda la nostra attenzione con questastoria cosmologica che illustra gli ultimi innovativi progressi scientifici, ribaltando le prospettive dei più discussi interrogativi filosofici. Osservazioni sperimentali e sconvolgenti nuove teorie suggeriscono che non soltanto qualcosa può sorgere dal nulla, ma che qualcosa sorgerà sempre dal nulla, indipendentemente dall’esistenza di Dio.

"La cosa sorprendente è che ogni atomo nel tuo corpo viene da una stella che è esplosa. E gli atomi nella tua mano sinistra vengono probabilmente da una stella differente da quella corrispondente alla tua mano destra. È la cosa più poetica che conosco della fisica:Tu sei polvere di stelle.
Voi non potreste essere qui se le stelle non fossero esplose, perché gli elementi che concernono l'evoluzione – il carbonio, l'azoto, l'ossigeno, il ferro – non furono creati all'inizio del tempo. Sono stati creati nella fornace nucleare delle stelle, e il solo modo perché si trovassero nel tuo corpo, non è se non che le stelle fossero così gentili da esplodere. Dunque, dimentica Gesù. Le stelle sono morte perché tu potessi essere qui adesso."

(da A Universe From Nothing, Free Press, 2012)

The amazing thing is that every atom in your body came from a star that exploded. And, the atoms in your left hand probably came from a different star than your right hand. It really is the most poetic thing I know about physics:
You are all stardust.
You couldn't be here if stars hadn't exploded, because the elements – the carbon, nitrogen, oxygen, iron, all the things that matter for evolution – weren't created at the beginning of time. They were created in the nuclear furnaces of stars, and the only way they could get into your body is if those stars were kind enough to explode. So, forget Jesus. The stars died so that you could be here today.


L'energia si trasforma in materia, è questo il concetto sorprendente che Einstein ha elaborato tra il 1905 e il 1913, scoprendo quello che viene chiamato il principio di relatività...



E io sono qui adesso per consigliarvi questo libro... perché il nostro motto è  

LIBERiAMOci

Sì liberiamoci, dai luoghi comuni e dalle credenze, dai falsi miti e dall'ignoranza, in ogni caso liberiamo il pensiero nella lettura! Siamo atomi di silenzio nati dal nulla...

Arcobaleno di Valentina Meloni

Riflesso di specchio di valentina Meloni

Specchio di Valentina Meloni

Discesa di Valentina Meloni

La porta dell'amore di Valentina Meloni 


Universo di Valentina Meloni 

lunedì 4 novembre 2013

Yogananda-Piccole grandi storie del maestro

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Paramhansa Yogananda nacque nel 1893 a Gorakhpur, in India, come Mukunda Lal Ghosh, da una famiglia benestante del Bengala. Divenne discepolo a diciassette anni del grande swami Sri Yukteswar (a sua volta discepolo di Lahiri Mahasaya), presso il cui ashram rimase dieci anni. Nel 1915, dopo la laurea presso l'Università di Calcutta, entrò a far parte dell'ordine monastico del suo maestro, ricevendo il nome di swami Yogananda. Nel 1920 giunse a Boston, in qualità di rappresentante per l'India al Congresso internazionale dei leader religiosi. Qui, nello stesso anno, fondò l’associazione religiosa Self Realization Fellowship (SRF), poi stabilita definitivamente a Los Angeles nel 1925, attraverso la quale per oltre trent'anni, con innumerevoli viaggi, conferenze e lezioni, espose al mondo occidentale gli insegnamenti dello Yoga e della meditazione. Nel 1935 compì un lungo viaggio tra Europa e Africa per fermarsi poi, oltre un anno, in India, dove il suo maestro Sri Yukteswar gli conferì il titolo monastico di Paramahansa (cigno supremo). Entrò nel mahasamadhi il 7 marzo 1952, lasciando sia all'Oriente che all'Occidente un'immensa eredità di ordine spirituale e morale, testimoniata e diffusa nel mondo, così come in Italia, dai numerosi centri SRF esistenti. Gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda sono contenuti nel libro Autobiografia di uno yogi e in molti suoi scritti, tra lezioni, discorsi e commenti, conservati e divulgati dalla SRF e pubblicati, direttamente o per suo conto, in oltre 25 paesi. 
In India entrò in stretto contatto col Mahatma Gandhi e con lui condivise gli ideali della resistenza passiva e della non violenza. 

« O Gandhi! Le folle ti hanno giustamente definito Mahatma grande anima grazie alla tua presenza molte prigioni si sono trasformate in templi. Se pure costretto al silenzio, la tua voce parve divenire più potente e risonare in tutto il mondo. Il tuo messaggio di vittoria frutto dello Satyagrah (adesione alla verità) ha toccato la coscienza del genere umano. Confidando in Dio anziché nei cannoni, hai compiuto un'impresa senza precedenti nella storia: hai liberato una grande nazione dal dominio straniero senza odio ne spargimento di sangue. Quando sei caduto morente al suolo – tre pallottole esplose dall'arma di un pazzo contro il tuo fragile corpo consumato dal digiuno – le tue mani si sono sollevate spontaneamente in un dolce gesto di perdono ..... La non violenza è nata fra gli uomini e continuerà a vivere; è la messaggera della pace nel mondo. »
(Sussurri dall'Eternità)
Di un maestro così avrei voluto sicuramente farmi discepola e infatti di Yogananda ho potuto apprezzare alcuni piccoli grandi libri che sono stati un balsamo per la mia anima 

Come amare ed essere amatiCome essere sempre felici e l'ultimo 108 palpiti d'amore di cui avete la recensione in questo blog. Oggi sono qui a proporvi l'ultimo di Aananda Edizioni in uscita per Il giardino dei libri:Yogananda - Piccole, Grandi Storie del Maestro

Vorrò leggere sicuramente anche questo piccolo capolavoro perché Storie e Leggende sono state fin dai tempi lo strumento preferito dai maestri spirituali per trasmettere in modo immediato e memorabile i concetti più elevati; e infatti questo libro raccoglie per la prima volta (non solo in Italia, ma in tutto il mondo!) le più belle storie raccontate da Paramhansa Yogananda, uno dei maestri più amati e conosciuti in Occidente, famoso per la sua Autobiografia di uno Yogi.

Insegnamenti universali che trascendono il tempo e lo spazio, brevi racconti colmi di umorismo e ispirazione.


La saggezza di Yogananda condensata in un libro per grandi e piccini.

Una miniera di spunti preziosi per genitori, insegnanti e formatori.


Un libro imperdibile per tutti i ricercatori spirituali.



Dall'introduzione:

"Pavidi leoni e serpenti convertiti, carote magiche e alberi dei desideri, re saggi e banditi scellerati, santi ascetici e devoti ubriaconi... Una multiforme galleria di personaggi che affondano le radici nella vasta eredità della cultura popolare di Oriente e Occidente e nei suoi germi di saggezza. Sono i protagonisti delle storie che Paramhansa Yogananda, uno dei più grandi maestri dello yoga, era solito raccontare con pathos e umorismo nel corso delle sue lezioni sugli insegnamenti spirituali, affinché concetti impegnativi per l’uditorio divenissero più accessibili e rimanessero indelebilmente impressi nella coscienza di chi lo ascoltava, trasformandola.

Le storie di Yogananda parlano alla nostra anima, perché abbracciano l’universale. Sullo sfondo dell’eterna lotta tra bene e male si stagliano i grandi temi dell’esistenza: la sfida, la lotta, il coraggio, la disperazione, la perdita e la ricompensa, la ricerca del nostro vero Sé. L’anima scopre così la sua potenziale grandezza e trova in sé le risorse per sconfiggere i propri nemici, siano essi “nemici interiori” o situazioni avverse.

Quasi sempre è lo stesso Yogananda a prenderci per mano alla fine del suo racconto, chiarendone gli aspetti più profondi e le implicazioni per la nostra vita. Ma non per tutte le storie il Maestro scrisse una “morale”: forse perché in alcuni casi era palese, o forse perché l’insegnamento spirituale, per essere profondamente recepito e applicato nel quotidiano, richiede sempre e comunque una riflessione individuale.

Questa è la prima volta in cui le più belle storie di Yogananda vengono raccolte e presentate in un unico volume. Poiché questi racconti provengono da fonti diverse e non furono sempre scritti direttamente dal Maestro, ma trascritti da suoi discepoli, ci si è trovati di fronte a un materiale linguistico disomogeneo, a volte perfino un po’ grezzo e poco chiaro. In alcuni casi, quindi, per dare il giusto risalto ai contenuti e alle vibrazioni di Yogananda, si è ritenuto opportuno rendere il testo più chiaro e fluido anziché limitarsi a una traduzione letterale. Il lettore interessato troverà in appendice un elenco completo delle lezioni e dei discorsi del Maestro degli anni Venti e Trenta da cui queste storie sono tratte.

Per finire, un ringraziamento speciale a Nicoletta Bertelle, anima sensibile e illustratrice di fama internazionale, che ha saputo interpretare il messaggio di Yogananda con la gioiosa e poetica dolcezza che permea tutte le sue opere, rendendolo ancora più vivo e vicino al nostro cuore.

Immergiamoci, quindi, in queste storie meravigliose, lasciamoci ispirare (e a volte stupire!) dal loro messaggio e facciamoci guidare dalla coscienza di Yogananda e dai suoi personaggi – siano essi uomini, animali o creature celestiali – nell’eterno cammino che li unisce e ci unisce: la ricerca della Verità e della Vera Felicità.

Buona lettura e gioiosa ispirazione"!


Una delle storie di questo piccolo gioiello ve la propongo qui .Questa Storia insegna che nessuno dovrebbe vivere senza occuparsi di qualche compito materiale.

È meglio compiere doveri materiali in compagnia di persone guidate dalla saggezza che in compagnia di parenti dalla mentalità materialistica o della propria mente governata da umori e abitudini.

Se abbandoni il mondo per Dio, assicurati di abbandonare interiormente i tuoi pensieri mondani, altrimenti, ovunque andrai, essi ti accompagneranno e attrarranno a te un ambiente mondano.


Tutto per un pezzo di Stoffa 

Estratto di "Yogananda - Piccole, grandi storie del Maestro
(tasto destro salva con nome)

Nel cuore profondo di una giungla indiana viveva un santo maestro con i suoi discepoli.
Lontani dal seducente richiamo dei desideri e dalle tentazioni dei sensi, questi innocenti dèi umani conducevano una vita pura e naturale, libera dai travagli delle innumerevoli speranze deluse.
Maestro e discepoli si svegliavano all’alba, spargevano le loro preghiere nel Grembo Divino con i raggi del sole, si nutrivano di frutti e radici e dormivano in grotte scavate dalla natura alle pendici delle colline boscose.
Il discepolo Rama aveva rinunciato consapevolmente alle comodità della dimora paterna ed era entrato nell’eremitaggio per vivere con semplicità.
Con il tempo, però, Rama cominciò a mostrare anche nelle questioni metafisiche il suo abituale spirito meticoloso e ipercritico, e iniziò a trovar da ridire sui semplici compiti e doveri dell’eremitaggio.
Il maestro lo aveva messo in guardia dagli atteggiamenti estremi, tuttavia un giorno Rama gli disse: «Venerabile signore, sento di aver lasciato una famiglia solo per essere entrato a far parte di una famiglia più grande.
A casa avevo dei doveri da assolvere, ma qui devo fare lo stesso. Lì, mangiavamo, ci occupavamo del cibo e della pulizia, ci volevamo bene, sognavamo e dormivamo insieme, e ora qui facciamo le stesse cose.
Maestro, non ne posso più dei doveri materiali del vostro eremitaggio, che non fanno altro che sostituire i doveri terreni di cui mi occupavo a casa. Voglio lasciare tutto ciò che è materiale e vivere in solitudine nel tempio della contemplazione».
Il maestro lo ammonì: «Figlio mio, puoi andare, ma stai attento a non cadere nella rete dell’illusione vivendo circondato dai tuoi pensieri sbagliati. Puoi fuggire dalle folle di persone buone, che sono migliori delle folle di persone mondane, ma sarebbe assai difficile per te sfuggire alla malsana ressa dei tuoi pensieri irrequieti, che potrebbero portarti fuori strada».
Rama non prestò attenzione alle suppliche dei suoi compagni e al consiglio del maestro e si avviò alla ricerca di un luogo solitario. Per essere libero da ogni impedimento, lasciò all’eremitaggio i suoi pochi averi e portò con sé solo due pezzi di stoffa con cui cingersi i fianchi e una ciotola per l’acqua e le elemosine. Alla fine della giornata trovò un luogo tranquillo sulla cima di una collina, poco distante dalla giungla e dal villaggio. Per ripararsi, scelse un pianoro roccioso all’ombra di un grande albero frondoso.
La prima notte trascorse pacificamente, benché il suo sonno fosse cullato dall’ululato degli sciacalli e dal ruggito delle tigri della giungla. Con il sorgere del sole, però, Rama constatò con sgomento che un topolino aveva rosicchiato il suo secondo pezzo di stoffa, appeso a un ramo dell’albero sopra il bivacco. La sua ciotola, inoltre, era stata rubata da un ladro silenzioso: una scimmia notturna.
Rama pensò: «Padre Celeste, ho lasciato ogni cosa per Te e adesso Tu hai preso la mia ciotola e hai mandato un topo a rovinare l’ultima cosa che possiedo, il mio pezzo di stoffa!».
Proprio in quell’istante, un abitante del villaggio che stava camminando nei pressi dello sperone di roccia si fermò per porgergli i suoi rispetti. Vedendolo preoccupato, gli chiese:«Venerabile santo, vi prego, ditemi che cosa vi affligge». Nell’udire la storia del pezzo di stoffa rosicchiato, gli consigliò: «Perché non prendete un gatto per tenere alla larga il topo?».
«È un’idea fantastica!» rispose Rama. «Ma dove posso trovare un gatto?».
«Non è un problema, ve ne porterò uno domani» gli disse l’uomo.
Il giorno seguente, il solitario Rama aggiunse ai suoi averi un gatto persiano dal lungo pelo. Così il problema del pezzo di stoffa fu risolto, perché il topo non voleva certo rischiare di incontrare il Dio Felino della Morte solo per un pezzetto di stoffa incartapecorito! Con una nuova ciotola per le elemosine, Rama si recava ogni giorno al villaggio per prendere un po’ di latte per il suo gatto.
Per un anno intero gli abitanti condivisero gratuitamente, senza protestare, il loro latte con Rama, finché un giorno l’anziano del villaggio gli disse: «Santo Rama, siamo stanchi di darti il latte».
«Ma come farà il mio gatto a sopravvivere?» chiese Rama.
«Perché non tieni con te una mucca?» gli consigliò il capo del villaggio. «Se vuoi, te ne darò una immediatamente».
Rama, fuori di sé dalla gioia, fece ritorno alla sua dimora tra le rocce con una mucca. Ora Rama, il gatto e la mucca formavano una bella famigliola e si rallegravano a vicenda nel muto linguaggio dell’affetto.
La mucca, tuttavia, conosciuta come “la mucca del santo”, pascolava liberamente nei campi di riso degli abitanti del villaggio, causando gravi danni.
Trascorse un altro anno e le storie delle razzie nei campi di riso da parte della “mucca del santo”, sempre perdonata e tollerata, crebbero a dismisura. Alla fine, gli abitanti del villaggio si recarono in gruppo da Rama, lamentandosi dei saccheggi della sua audace mucca.
«Ma come farò a nutrirla?» chiese Rama.
«Beh, non hai della terra? Ti daremo noi un appezzamento di dieci ettari» risposero in coro gli abitanti.
Rama ne fu entusiasta. Chiamò a raccolta i bambini del villaggio e, infervorandoli di divino entusiasmo, li convinse a costruire un eremitaggio, ad arare la terra, a nutrire il suo gatto e la sua mucca... in breve, a svolgere gratuitamente tutto il duro lavoro richiesto dalla sua fattoria!
Gli abitanti tollerarono in silenzio tutti questi santi privilegi per ben due anni, finché scoprirono di non poter più convincere i figli a svolgere gli stessi doveri nella propria casa.
Allora si recarono in gruppo da Rama e gli dissero: «Vostra santità, non possiamo più permettere che i nostri figli vengano a lavorare per voi, perché nel frattempo le nostre fattorie vengono trascurate».
«Ma come farò a mandare avanti la mia fattoria senza l’aiuto dei vostri figli?» chiese Rama.
«Perché non vi trovate una compagna e non mettete al mondo dei figli vostri? Non c’è uno solo di noi che non sarebbe felice di darvi in sposa una delle proprie figlie in età da marito. Sarebbe un onore, perché sareste un meraviglioso marito spirituale» esclamarono in coro gli abitanti.
«Che idea brillante!» rispose Rama.
Trascorse un mese, e mentre Rama stava preparandosi alle nozze, il suo maestro, che aveva udito il richiamo dell’intuizione, giunse in suo soccorso. Nel vedere Rama, gli disse:«Credevo che avessi lasciato l’eremitaggio per liberarti dei compiti materiali che dovevi svolgere lì, ma vedo che hai un gatto, una mucca, della terra e una casa, e ho pure sentito che stai per sposarti! Che succede?».
«Maestro» esclamò Rama «è tutta colpa di un pezzo di stoffa! Ho preso il gatto per salvare il pezzo di stoffa, poi ho preso la mucca per sfamare il gatto, ho accettato la terra per avere il foraggio per la mucca e adesso avevo pensato di sposarmi e avere dei figli che lavorassero nella fattoria, perché gli abitanti del villaggio si rifiutano di farmi aiutare dai loro bambini!».
Maestro e discepolo scoppiarono insieme in una allegra risata, dopo di che Rama lasciò la sua nuova famiglia e la sua fattoria e tornò a vivere sotto la benevola e saggia influenza dell’eremitaggio nella giungla.

Indice del libro
Prefazione di Sujon Datta
Introduzione
LA TRAPPOLA DEI DESIDERI: Tutto per un pezzo di stoffa | L'uomo che non volle diventare re | Il cercatore d'oro e le strade del paradiso | Il pescatore e la fata | L'uomo dell'Alaska e l'uva |
Kalyana kalpataru
LA RUOTA DELLA VITA: L'ubriacone amato da Dio | Il cacciatore che divenne santo | Il bandito e il toro | Il santo che convertì il ladro | Perché il ricco divenne povero e il povero ricco | L'uomo che rifiutò il paradiso | La ricompensa della virtù
IL POTERE PIÙ GRANDE: Il leone-pecora | Il devoto ignorante e la divinità più potente | Il cervo muschiato dell'Himalaya | Il figlio che amava i miracoli più di Dio | Il topolino che divenne tigre | Le tre divinità e la divinità suprema
NUOVI ORIZZONTI: I sei ragazzi ciechi e l'elefante | La devota che non riuscì a trovare un nascondiglio | Il filosofo e il barcaiolo | Il sacerdote che saltò nel pozzo | Il santo che andò all'inferno per aver detto la verità | Il santo che mangiava il fuoco | La rana del pozzo e la rana del mare
ATTEGGIAMENTI VINCENTI: Il santo e il serpente | Il Buddha e la cortigiana | Il santo-scoiattolo | Kalaha e la carota magica | Il pescatore e il sacerdote indù | Il ragazzo che si trasformò in bufalo | La coscienza delle scimmie | Le due rane e il secchio di latte
SE HAI DIO, HAI TUTTO: La pietra filosofale | Re Janaka e l'incendio nel palazzo | Sukdeva e le lampade a olio | Il moribondo e l'angelo dei desideri | Guru Nanak e il vero altare di Dio | I due ciechi che cercavano la ricchezza